martedì 4 aprile 2017

Boati in Cadore. Informazioni e considerazioni.


Come già accaduto in passato nel 2011/2012 nella zona del Fadalto, a nord di Vittorio Veneto (TV), e più recentemente a Miane (TV) nel 2016, nel territorio regionale Veneto si stanno registrando dei fenomeni denominati boati o brontidi nella zona del Cadore in provincia di Belluno.

Una vista del Cadore nel Bellunese

Il mio personale interesse per questi fenomeni è legato all'eventuale correlazione con eventi sismici. E' doveroso sottolineare quell'eventuale sopra riportato, in quanto, ad oggi nel territorio Veneto, non si è riscontrata alcuna correlazione con attività sismica.
Nel precedente caso del Fadalto, e analogamente per Miane, i rilievi, i monitoraggi, gli approfondimenti e gli studi fatti dai vari Enti ed organismi di ricerca, le cause furono attribuite a microfratture agevolate dalla presenza dell'acqua o a forte pressione che provocano un forte rumore e una forte vibrazione, escludendo appunto che gli stessi boati fossero anticipazioni di eventi sismici o correlati all'attività sismica locale.

Una ripresa aerea del Fadalto e di una frana

Sicuramente la nuova zona dove si sono registrati i boati, risulta morfologicamente e geologicamente differente, seppur si possano riscontrare alcune caratteristiche in comune.
Sono allora ipotizzabili cause simili al Fadalto, anche in occasione dei boati in Cadore
Va innanzitutto evidenziato che sul territorio regionale si sta registrando un lungo periodo di assenza di precipitazioni, con un conseguente periodo di siccità. 
In secondo luogo  va osservato che i boati si sono manifestati in periodi caratterizzati da grandi precipitazioni o grandi siccità. Da tali osservazioni nasce una riflessione e considerazione esclusivamente personale, la quale non ha alcuna pretesa dal punto di vista tecnico scientifico.

Se in passato la presenza di masse d'acqua nel sottosuolo hanno provocato forti rumori e vibrazioni per la loro pressione o per il loro spostamento, è ipotizzabile che in periodi di carenza idrica vi siano masse d'acqua presenti in sacche o anfratti del sottosuolo che si mettono in movimento creando situazioni analoghe a quelle già registrate in Fadalto?

Per avere informazioni precise, sarà ovviamente, opportuno attendere le rilevazioni e gli approfondimenti dei tecnici e degli enti di ricerca incaricati, in modo da dare risposta a tali fenomeni, che per la loro particolarità destano preoccupazione nella popolazione.



Di seguito riporto alcuni articoli tratti dalla stampa locale dei giorni scorsi.

Fonte: Corriere delle Alpi
Boati notturni scuotono il Cadore
spavento tra la popolazione tra Domegge e Tai per una serie di boati avvertiti negli ultimi giorni

CALALZO. Botti notturni in Centro Cadore. Paura e preoccupazione, tra Domegge e Tai per una serie di boati che sono stati avvertiti negli ultimi quattro o cinque giorni. Sabato sera il primo verso le 22 e il secondo un’ora dopo. Non se ne conosce l’origine e, al momento, si possono fare soltanto delle ipotesi. Né sono state ancora presentate denunce contro ignoti, in maniera da mettere in moto i carabinieri.
Il sindaco di Calalzo, Luca De Carlo li ha sentiti personalmente e sta cercando di capirci qualcosa: «Non nego di essermi anche spaventato, perché l’altra sera stavo guardando un programma televisivo, quando ho sento questi due colpi molto forti. Ho pensato al passaggio di aerei supersonici, ma non è possibile che capiti tutte le sere e mai di giorno».
I bambini potranno aver pensato agli starnuti di un mostro, che da poco ha trovato casa nel lago di Centro Cadore, più probabile che qualcuno si stia divertendo a provocare delle esplosioni, ad esempio con il carburo: «Ho presente questo fenomeno, anche perché a Sappada festeggiano ancora così i matrimoni, ma credo che ci vorrebbe un quantitativo notevole di questa sostanza per provocare dei botti così violenti e che si sentono in tutto il territorio dei quattro Comuni della zona».
In giornata qualche altro accertamento, dopo di che diventerà naturale rivolgersi alle forze di polizia per un’indagine più approfondita: «Sentirò anche i miei colleghi, per avere qualche certezza in più, ma è chiaro che bisognerà sentire anche cosa ne pensano i militari. Non so dove si potrebbe cercare, però». (g.s.)

Fonte: TeleBelluno
Boati in Cadore, la Regione chiama l’Istituto di geofisica di Trieste
Il presidente dell’Unione Montana De Carlo: “Episodi ripetuti”. L’assessore regionale alla Protezione Civile Bottacin: “Abbiamo interessato l’Istituto di Oceanografia e Geofisica sperimentale di Trieste con il quale è convenzionata la Regione”.

Servizio di TeleBelluno

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