sabato 24 settembre 2011

Fine del satellite UARS della NASA - agg 20

Ultimo aggiornamento ore 3.45

Nel corso dell’ultimo aggiornamento del Comitato Operativo, il Comitato tecnico scientifico ha escluso la possibilità che uno o più frammenti del satellite UARS cadano sul territorio italiano.

La situazione di rischio è pertanto rientrata nell'ordinario e non è più necessario che la popolazione adotti le norme di autoprotezione.

Di conseguenza, il Capo Dipartimento della Protezione civile – Commissario delegato, con l’accordo unanime di tutti i componenti del Comitato Operativo e dei Centri di coordinamento delle Regioni interessate, alle ore 3.45, dopo l’ultimo sorvolo del nostro Paese, ha dichiarato concluse le attività del Comitato stesso.


Ecco la revoca dello stato di Attenzione della Regione Veneto

http://www.regione.veneto.it/NR/rdonlyres/7E863C48-7CC9-4BF7-A339-7E2A5A6F62F6/0/PC_110924_0400_CFD.pdf

venerdì 23 settembre 2011

Fine del satellite UARS della NASA - agg 19

Buon rientro satellitare a tutti....

Purtroppo non posso seguire l'evoluzione questa notte!
Per ulteriori aggiornamenti vi invito a seguire il sito http://www.protezionecivile.gov.it dove saranno presenti tutti i futuri aggiornamenti.

Probabilmente domani mattina tra le 6.30 e le 7.30 dovrei riuscire a fornire un veloce aggiornamento.

Fine del satellite UARS della NASA - agg 18

Aggiornamento delle ore 23.00

Nel corso dell’ultimo aggiornamento del Comitato Operativo, il Comitato tecnico scientifico, sulla base dell’ultimo bollettino emesso dall’Istituto Isti del Cnr per nome e conto dell’Agenzia Spaziale Italiana (quest’ultima anche membro dello IADC – Inter-Agency Space Debris Coordination Committee, rete delle 12 maggiori agenzie spaziali mondiali, tra cui la Nasa) ha comunicato il seguente aggiornamento: la previsione di rientro è centrata intorno alle 5.30 (ora italiana) di sabato 24 settembre, con una finestra di incertezza che si apre alle 3.00 e si chiude alle 8.00. All'interno di questa fascia oraria l'intervallo di interesse per l'Italia rimane compreso tra le 3.34 e le 4.12. Anche se questo passaggio sta diventando progressivamente marginale, non è ancora da escludere la remota possibilità che uno o più frammenti del satellite possano cadere sul territorio italiano.



Ricordiamo che eventi di questo tipo e casi reali di impatto sulla Terra, e in particolare sulla terraferma, sono assai rari. Pertanto non esistono comportamenti di autotutela codificati in ambito internazionale da adottare a fronte di questa tipologia di eventi. Tuttavia, sulla base delle informazioni attualmente rese disponibili dalla comunità scientifica, così come confermato in sede di Comitato Operativo, è possibile fornire, pur nell’incertezza connessa alla molteplicità delle variabili, alcune indicazioni utili alla popolazione affinché adotti responsabilmente comportamenti di auto protezione qualora si trovi, nella finestra temporale d’interesse per l’Italia, nei territori potenzialmente esposti all’impatto:

- è poco probabile che i frammenti causino il crollo di edifici, che pertanto sono da considerarsi più sicuri rispetto ai luoghi aperti;

- i frammenti impattando sui tetti degli edifici potrebbero causare danni, perforando i tetti stessi e i solai sottostanti: pertanto, non disponendo di informazioni precise sulla vulnerabilità delle singole strutture, si può affermare che sono più sicuri i piani più bassi degli edifici;

- all’interno degli edifici i posti strutturalmente più sicuri dove posizionarsi nel corso dell’eventuale impatto sono i vani delle porte inserite nei muri portanti (quelli più spessi);

- è poco probabile che i frammenti siano visibili da terra prima dell'impatto;

- i frammenti di satellite possono sprigionare gas tossici (idrazina). Chiunque avvistasse un frammento dovrà segnalarlo immediatamente alle autorità e comunque dovrà mantenersi a un distanza di almeno 20 metri.

Il prossimo aggiornamento sarà pubblicato alle ore 1.30 di sabato 24 settembre.

Fine del satellite UARS della NASA - agg 17

Regione Veneto
Aggiornamento Stato di Attenzione

Fine del satellite UARS della NASA - agg 16

Aggiornamento delle ore 19:30

Nel corso dell’ultimo aggiornamento del Comitato Operativo, il Comitato tecnico scientifico, sulla base dell’ultimo bollettino emesso dall’Istituto Isti del Cnr per nome e conto dell’Agenzia Spaziale Italiana (quest’ultima anche membro dello IADC – Inter-Agency Space Debris Coordination Committee, rete delle 12 maggiori agenzie spaziali mondiali, tra cui la Nasa) ha comunicato i seguenti aggiornamenti:
- l’aumento all’1,1% della probabilità che uno o più frammenti del satellite possano cadere in territorio italiano;
- la conferma di una sola fascia oraria di interesse per l’Italia, ovvero quella tra le 3:34 e le 4:12 del 24 settembre.

In considerazione di questo scenario, il territorio potenzialmente interessato dall’evento comprende le Province Autonome di Trento e Bolzano, tutte le province del Veneto e del Friuli Venezia Giulia; Brescia e Sondrio per la Lombardia.

Ricordiamo che eventi di questo tipo e casi reali di impatto sulla Terra, e in particolare sulla terraferma, sono assai rari. Pertanto non esistono comportamenti di autotutela codificati in ambito internazionale da adottare a fronte di questa tipologia di eventi. Tuttavia, sulla base delle informazioni attualmente rese disponibili dalla comunità scientifica, così come confermato in sede di Comitato Operativo, è possibile fornire, pur nell’incertezza connessa alla molteplicità delle variabili, alcune indicazioni utili alla popolazione affinché adotti responsabilmente comportamenti di auto protezione qualora si trovi, nella finestra temporale d’interesse per l’Italia, nei territori potenzialmente esposti all’impatto:
- è poco probabile che i frammenti causino il crollo di edifici, che pertanto sono da considerarsi più sicuri rispetto ai luoghi aperti;
- i frammenti impattando sui tetti degli edifici potrebbero causare danni, perforando i tetti stessi e i solai sottostanti: pertanto, non disponendo di informazioni precise sulla vulnerabilità delle singole strutture, si può affermare che sono più sicuri i piani più bassi degli edifici;
- all’interno degli edifici i posti strutturalmente più sicuri dove posizionarsi nel corso dell’eventuale impatto sono i vani delle porte inserite nei muri portanti (quelli più spessi);
- è poco probabile che i frammenti siano visibili da terra prima dell'impatto;
- i frammenti di satellite possono sprigionare gas tossici (idrazina). Chiunque avvistasse un frammento dovrà segnalarlo immediatamente alle autorità e comunque dovrà mantenersi a un distanza di almeno 20 metri.

Il Comitato Operativo continua a monitorare l’evoluzione della situazione in stretto raccordo con le strutture di coordinamento attivate in tutte le regioni interessate.

Il prossimo aggiornamento sarà pubblicato alle 23.00

Fine del satellite UARS della NASA - agg 15

Dichiarazione dell’eccezionale rischio di compromissione degli interessi primari in conseguenza del rientro sulla terra del veicolo spaziale NASA UPPER atmosphere research satellite (UARS)

22 settembre 2011
Il Decreto dispone l'attivazione del Servizio nazionale della protezione civile per il rientro sulla terra del veicolo spaziale NASA UARS - Upper atmosphere research satellite.

Il Capo del Dipartimento della protezione civile viene nominato Commissario delegato per assicurare assistenza alla popolazione interessata dall'evento attraverso l'adozione di provvedimenti su tutto il Nord Italia.



DECRETO

Dichiarazione dell’eccezionale rischio di compromissione degli interessi primari in conseguenza del rientro sulla terra del veicolo spaziale NASA UPPER atmosphere research satellite (UARS), ai sensi dell’articolo 3, comma 1, del decreto legge 4 novembre 2002, n. 245, convertito con modificazioni dall’articolo 1 della legge 27 dicembre 2002, n. 286.


IL PRESIDENTE
DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

VISTI gli articoli 5, comma 1, e 2, comma 1, lett. c) della legge 24 febbraio 1992, n. 225;

VISTI gli articoli 2, comma 1, e 3, comma 1, del decreto legge 4 novembre 2002, n. 245, convertito con modificazioni dall’articolo 1 della legge 27 dicembre 2002, n. 286;

VISTO l'articolo 107 del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112;
VISTO il decreto-legge 7 settembre 2001, n. 343, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 novembre 2001, n. 401;

CONSIDERATO che per il giorno 22 settembre 2011 è previsto un impatto di frammenti del satellite UARS sulla superficie del nostro pianeta, con una probabilità di provocare un numero di vittime superiore alla soglia di attenzione adottata a livello internazionale;

CONSIDERATO inoltre che non è escluso che uno o più frammenti del satellite UARS possano cadere nel territorio del Nord d’Italia in un intervallo di possibile caduta compreso tra le ore 21,25 di venerdì 23 settembre 2011 e le ore 4,12 di sabato 24 settembre 2011;

CONSIDERATA l’eccezionalità della situazione anche tenuto conto delle informazioni acquisite nell’ambito del Comitato operativo di cui al DPCM del 21 novembre 2006 indetto in data odierna, e la necessità di porre in essere i necessari interventi finalizzati a fronteggiare l’evolversi dei fatti;

SU PROPOSTA del Capo del Dipartimento della protezione civile;


DECRETA:

ART.1

1. Ai sensi e per gli effetti dell'articolo 5, comma 1, della legge 24 febbraio 1992, n. 225, e dell’articolo 3, comma 1, del decreto legge 4 novembre 2002, n. 245, convertito con modificazioni dall’articolo 1 della legge 27 dicembre 2002, n. 286, in considerazione di quanto espresso in premessa, è disposto il coinvolgimento delle strutture operative nazionali del Servizio nazionale della protezione civile in conseguenza del rientro sulla terra del veicolo spaziale NASA UPPER atmosphere research satellite (UARS).
2. Al Capo del Dipartimento della protezione civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri è attribuito l’incarico di Commissario delegato per l’adozione di ogni indispensabile provvedimento su tutto il territorio del Nord d’Italia per assicurare ogni forma di assistenza e di tutela degli interessi pubblici primari delle popolazioni interessate, nonché ogni misura idonea al alla salvaguardia delle vite umane.


Il presente decreto verrà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.

Roma, 22 settembre 2011

Il Presidente
del Consiglio dei Ministri


http://www.protezionecivile.gov.it/resources/cms/documents/DPCM_del_22_settembre_2011_satellite.pdf

Fine del satellite UARS della NASA - agg 14

Aggiornamento delle ore 17:30

Nel corso dell’ultimo aggiornamento del Comitato Operativo, il Comitato tecnico scientifico, sulla base dell’ultimo bollettino emesso dall’Istituto Isti del Cnr per nome e conto dell’Agenzia Spaziale Italiana (quest’ultima anche membro dello IADC – Inter-Agency Space Debris Coordination Committee, rete delle 12 maggiori agenzie spaziali mondiali, tra cui la Nasa) ha comunicato i seguenti aggiornamenti:
- la diminuzione allo 0,9% della probabilità che uno o più frammenti del satellite possano cadere in territorio italiano;
- l’esclusione, al momento, della traiettoria compresa nella fascia oraria tra le 21:25 e le 22:03 di oggi, 23 settembre. Pertanto rimane solo una fascia di interesse per l’Italia, quella tra le 03:34 e le 04:12 del 24 settembre.

In considerazione della nuova rivisitazione dello scenario, il territorio potenzialmente interessato dall’evento comprende le Province Autonome di Trento e Bolzano, tutte le province del Veneto e del Friuli Venezia Giulia; Brescia e Sondrio per la Lombardia. Sarebbero di conseguenza escluse la Valle d’Aosta, il Piemonte, la Liguria e l’Emilia Romagna.

Ricordiamo che eventi di questo tipo e casi reali di impatto sulla Terra, e in particolare sulla terraferma, sono assai rari. Pertanto non esistono comportamenti di autotutela codificati in ambito internazionale da adottare a fronte di questa tipologia di eventi. Tuttavia, sulla base delle informazioni attualmente rese disponibili dalla comunità scientifica, così come confermato in sede di Comitato Operativo, è possibile fornire, pur nell’incertezza connessa alla molteplicità delle variabili, alcune indicazioni utili alla popolazione affinché adotti responsabilmente comportamenti di auto protezione qualora si trovi, nella finestra temporale d’interesse per l’Italia, nei territori potenzialmente esposti all’impatto:
- è poco probabile che i frammenti causino il crollo di edifici, che pertanto sono da considerarsi più sicuri rispetto ai luoghi aperti;
- i frammenti impattando sui tetti degli edifici potrebbero causare danni, perforando i tetti stessi e i solai sottostanti: pertanto, non disponendo di informazioni precise sulla vulnerabilità delle singole strutture, si può affermare che sono più sicuri i piani più bassi degli edifici;
- all’interno degli edifici i posti strutturalmente più sicuri dove posizionarsi nel corso dell’eventuale impatto sono i vani delle porte inserite nei muri portanti (quelli più spessi);
- è poco probabile che i frammenti siano visibili da terra prima dell'impatto;
- i frammenti di satellite possono sprigionare gas tossici (idrazina). Chiunque avvistasse un frammento dovrà segnalarlo immediatamente alle autorità e comunque dovrà mantenersi a un distanza di almeno 20 metri.

Il prossimo aggiornamento sarà pubblicato alle 19.30

Fine del satellite UARS della NASA - agg 13

Aggiornamento ore 15.00

Al momento il Comitato tecnico scientifico non ha comunicato novità rispetto all’aggiornamento delle 12.30. La probabilità che uno o più frammenti del satellite possano cadere in territorio italiano rimane per ora all’1,5%, così come rimangono due le traiettorie che potrebbero interessare l’Italia. Le finestre temporali in cui frammenti del satellite potrebbero cadere sul territorio nazionale sono comprese tra le 21:25 e le 22:03 di oggi, 23 settembre, e tra le 3:34 e le 4:12 di sabato 24 settembre.

Gli esperti dei 25 Paesi del MIC-Monitoring information Centre, collegati in tele-conferenza con il Dipartimento della Protezione Civile, hanno condiviso le informazioni sull’evoluzione degli scenari relativi al rientro sulla Terra del satellite Uars della Nasa e hanno informato gli altri Paesi sulle attività intraprese per informare i cittadini sulle norme di auto protezione da adottare. Non sono emerse indicazioni differenti per la popolazione rispetto a quelle diramate dal Dipartimento della Protezione Civile.

Attraverso il Cecis - Common Emergency Communication and Information System, una piattaforma informatica in grado di garantire lo scambio delle informazioni in tempo reale tra i Paesi del MIC, il Dipartimento della Protezione Civile sta mettendo a disposizione le informazioni validate e aggiornate in suo possesso.

Il prossimo aggiornamento sarà pubblicato alle 17.30

Fine del satellite UARS della NASA - agg 12

Ecco la traiettorie aggiornate
Traiettoria uno
http://www.protezionecivile.gov.it/reso ... ore_16.pdf
Traiettoria due
http://www.protezionecivile.gov.it/reso ... tembre.pdf

Personalmente ho attivato un monitoraggio del traffico aereo via ACARS in VHF.

Fine del satellite UARS della NASA - agg 11

Ecco la dichiarazione di stato di Attenzione da parte della Regione Veneto



Rientro satellite Nasa: il Dipartimento della Protezione Civile monitora evoluzione (aggiornamento delle ore 12.30)

23 settembre 2011

Novità dal Comitato Operativo. Le novità importanti emerse nel corso dell’ultimo aggiornamento del Comitato Operativo, sulla base delle indicazioni e delle valutazioni fornite dal Comitato tecnico scientifico in seguito all’ultimo bollettino emesso dall’Istituto Isti del Cnr sono:
- l’aumento all’1,5% della probabilità che uno o più frammenti del satellite possano cadere in territorio italiano
- la reinclusione della seconda traiettoria nei possibili scenari.
Pertanto, tornano ad essere due le finestre temporali d’interesse per l’Italia: la prima tra le 21:25 e le 22:03 di oggi, 23 settembre, e la seconda tra le 3:34 e le 4:12 di sabato 24 settembre. Più in generale, la previsione di rientro del satellite è centrata intorno alle 23:30 di oggi (ora italiana), con una finestra d’incertezza che si apre alle 19:30 del 23 settembre e si chiude alle 5:00 del 24 settembre.
Aree potenzialmente a rischio. In considerazione della nuova rivisitazione dello scenario, il territorio potenzialmente interessato dall’evento comprende le Province Autonome di Trento e Bolzano, tutte le province di Piemonte, Valle D’Aosta, Liguria, Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia; Piacenza e Parma per l’Emilia Romagna.
Traffico aereo. In analogia alla decisione assunta ieri da Enav in ambito di Comitato Operativo di emettere un avviso-notam (notice to air men) agli aereo naviganti per informare sulla possibile presenza di frammenti del satellite nello spazio aereo del Nord Italia, oggi anche l’Eurocontrol, organizzazione responsabile della gestione dei flussi di traffico aereo in Europa, ha emanato una info aeronautica Aim (Aereonauticl information message), sulla base delle indicazioni provenienti dalla Nasa, che corrispondono per la parte generale a quanto già previsto in ambito italiano.
Norme di auto protezione. Ricordiamo che eventi di questo tipo e casi reali di impatto sulla Terra, e in particolare sulla terraferma, sono assai rari. Pertanto non esistono comportamenti di autotutela codificati in ambito internazionale da adottare a fronte di questa tipologia di eventi. Tuttavia, sulla base delle informazioni attualmente rese disponibili dalla comunità scientifica, così come confermato in sede di Comitato Operativo, è possibile fornire, pur nell’incertezza connessa alla molteplicità delle variabili, alcune indicazioni utili alla popolazione affinché adotti responsabilmente comportamenti di auto protezione qualora si trovi, nelle due finestre temporali d’interesse per l’Italia, nei territori potenzialmente esposti all’impatto:
- è poco probabile che i frammenti causino il crollo di edifici, che pertanto sono da considerarsi più sicuri rispetto ai luoghi aperti;
- i frammenti impattando sui tetti degli edifici potrebbero causare danni, perforando i tetti stessi e i solai sottostanti: pertanto, non disponendo di informazioni precise sulla vulnerabilità delle singole strutture, si può affermare che sono più sicuri i piani più bassi degli edifici;
- all’interno degli edifici i posti strutturalmente più sicuri dove posizionarsi nel corso dell’eventuale impatto sono i vani delle porte inserite nei muri portanti (quelli più spessi);
- è poco probabile che i frammenti siano visibili da terra prima dell'impatto;
- i frammenti di satellite possono sprigionare gas tossici (idrazina). Chiunque avvistasse un frammento dovrà segnalarlo immediatamente alle autorità e comunque dovrà mantenersi a un distanza di almeno 20 metri.
Il prossimo aggiornamento sarà pubblicato alle 15.00

Fine del satellite UARS della NASA - agg 10

Aggiornamento h. 11.30

Al momento non ci sono novità rispetto a quanto comunicato nell'aggiornamento delle 9:30.
E' in corso una riunione del Comitato tecnico scientifico per dettagliare le indicazioni di auto protezione. Le informazioni saranno pubblicate appena disponibili.

Fine del satellite UARS della NASA - agg 09

Aggiornamento ore 9:30

Il Comitato tecnico scientifico, costituito nell’ambito del Comitato Operativo, nell’ultimo aggiornamento di oggi, 23 settembre, ha confermato lo scenario prospettato nel punto di situazione delle 20.30 di ieri.

La probabilità che uno o più frammenti del satellite cadano sul nostro territorio è stimabile intorno allo 0,6%. Una sola la traiettoria di interesse per l’Italia, in un’unica finestra temporale compresa tra le 21:25 e le 22:03 di oggi. L’area potenzialmente a rischio comprende le Province Autonome di Trento e Bolzano, tutte le province di Piemonte, Valle D’Aosta, Liguria, Lombardia; Piacenza e Parma per l’Emilia Romagna, Verona, Vicenza, Belluno, Treviso per il Veneto e Pordenone e Udine per il Friuli Venezia Giulia.

Questa mattina, alle 11 è previsto il collegamento in video-conferenza tra il Dipartimento della Protezione Civile e le strutture nazionali di protezione civile degli altri paesi europei interessati. Obiettivo dell’incontro, lo scambio di informazioni sulle attività intraprese e un confronto sulle indicazioni relative alle norme di auto protezione da adottare. Restano valide le seguenti indicazioni:
- è poco probabile che i frammenti causino il crollo di strutture: per questo sono da scegliere luoghi chiusi;
- i frammenti impattando sui tetti degli edifici potrebbero causare danni, perforando i tetti stessi e i solai sottostanti: pertanto, non disponendo di informazioni precise sulla vulnerabilità delle strutture, si può affermare che sono più sicuri i piani più bassi degli edifici;
- all’interno degli edifici i posti strutturalmente più sicuri dove posizionarsi nel corso dell’eventuale impatto sono i vani delle porte inserite nei muri portanti (quelli più spessi).

L’Enav-Società nazionale per l’assistenza al volo ha emesso un avviso agli aereo naviganti-notam (notice to air men), per informare sulla possibile presenza di frammenti del satellite nello spazio aereo del nord Italia nella fascia oraria 21:25 e le 22:03. Al momento non è prevista nessuna limitazione al traffico aereo così come di quello ferroviario, stradale, autostradale e marittimo.

E’ stato firmato ieri il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri che dispone il coinvolgimento delle strutture operative del Sevizio nazionale della Protezione Civile in conseguenza del rientro sulla terra del veicolo spaziale Nasa Upper Atmosphere Research Satellite (UARS) . Al Capo Dipartimento della Protezione Civile è affidato il coordinamento delle attività.

Il Comitato Operativo continua a monitorare l’evoluzione della situazione in stretto raccordo con le strutture di coordinamento attivate in tutte le regioni interessate.

Il prossimo aggiornamento sarà pubblicato alle 11.30

giovedì 22 settembre 2011

Fine del satellite UARS della NASA - agg 08

Anche la Regione Veneto ha diramato un'allerta per il rientro del veivolo spaziale



Ed ecco invece la nuova mappa di traiettoria - DPC informativa n. 5

Fine del satellite UARS della NASA - agg 07

Ecco la posizione e la traiettoria che dovrebbe avere l'UARS in condizioni normali di volo.

Aggiornamento ore 20:30

Il Comitato tecnico scientifico, costituito nell’ambito del Comitato Operativo, nell’aggiornamento delle ore 20:00 ha modificato lo scenario prospettato nel precedente punto di situazione.

Sulla base degli ultimi dati disponibili, sia sullo stato orbitale che sull’attività solare prevista, la previsione di rientro è centrata intorno alle 19:20 (ora italiana) di venerdì 23 settembre, con una finestra di incertezza che si apre alle 14:00 del 23 settembre e si chiude alle 03:00 del 24 settembre. All’interno di questo arco temporale, non è ancora possibile escludere la remota possibilità, corrispondente ad una probabilità stimabile intorno allo 0,6%, che uno o più frammenti del satellite possano cadere sul nostro territorio.

La traiettoria. La principale novità è che solo una traiettoria potrà interessare l’Italia in un’unica finestra temporale compresa tra le 21:25 e le 22:03 di venerdì 23 settembre. L’area potenzialmente a rischio, di conseguenza, è ridotta e interessa interamente le regioni Piemonte, Valle D’Aosta, Liguria, Lombardia e Province Autonome di Trento e Bolzano, e parzialmente l’Emilia Romagna (Piacenza e Parma), il Veneto (Verona, Vicenza, Belluno, Treviso) e il Friuli Venezia Giulia (Pordenone e Udine).

Tutte le Regioni interessate e le Province Autonome hanno comunicato di aver attivato le proprie strutture operative che monitoreranno l’evolversi della situazione e adotteranno le misure necessarie in constante contatto con il Comitato centrale.

Indicazioni di auto protezione. Restano valide le indicazioni già fornite sulle norme di auto protezione da adottare:
- è poco probabile che i frammenti causino il crollo di strutture: per questo sono da scegliere luoghi chiusi;
- i frammenti impattando sui tetti degli edifici potrebbero causare danni, perforando i tetti stessi e i solai sottostanti: pertanto, non disponendo di informazioni precise sulla vulnerabilità delle strutture, si può affermare che sono più sicuri i piani più bassi degli edifici;
- all’interno degli edifici i posti strutturalmente più sicuri dove posizionarsi nel corso dell’eventuale impatto sono i vani delle porte inserite nei muri portanti (quelli più spessi).

Recupero frammenti. Le Regioni stanno inoltre predisponendo le procedure per il recupero degli eventuali frammenti di materiale con l’impiego di personale specializzato se dovesse verificarsi lo scenario configurato. In tal caso chi rilevasse la presenza di frammenti, dovrà segnalarla alle autorità locali, evitando di entrarne in diretto contatto.
Il prossimo aggiornamento sarà pubblicato alle 9.30 del 23 settembre.

Fine del satellite UARS della NASA - agg 06

Aggiornamento ore 15:30

Il Comitato tecnico scientifico, costituito nell’ambito del Comitato Operativo, nell’aggiornamento delle ore 15.30 ha confermato lo scenario prospettato nel precedente punto di situazione.
Restano attualmente inalterate le indicazioni rispetto alle due possibili traiettorie e alle finestre di attenzione. Gli esperti del Comitato tecnico scientifico hanno inoltre annunciato che nelle prossime ore sarà individuata con maggiore precisione l’area potenzialmente a rischio, ma che nell’ora – quaranta minuti che precederanno l’evento sarà difficile circoscrivere ulteriormente l’area di possibile impatto.

Le simulazioni relative all’impatto dei frammenti sull’edilizia tipica degli anni Cinquanta confermano lo scenario generale di danno atteso, ossia la possibilità che i frammenti di maggiori dimensioni danneggino tetti e solai sottostanti, senza provocare il crollo degli edifici.
Restano pertanto valide le indicazioni già fornite sulle norme di auto protezione da adottare:
- è poco probabile che i frammenti causino il crollo di strutture: per questo sono da scegliere luoghi chiusi;
- i frammenti impattando sui tetti degli edifici potrebbero causare danni, perforando i tetti stessi e i solai sottostanti: pertanto, non disponendo di informazioni precise sulla vulnerabilità delle strutture, si può affermare che sono più sicuri i piani più bassi degli edifici;
- all’interno degli edifici i posti strutturalmente più sicuri dove posizionarsi nel corso dell’eventuale impatto sono i vani delle porte inserite nei muri portanti (quelli più spessi).

Il prossimo aggiornamento sarà pubblicato alle ore 20.00.

Fine del satellite UARS della NASA - agg 05

Sul sito della Regione Veneto è possibile leggere ulteriori dettagli.

Fine del satellite UARS della NASA - agg 04

Le possibili traiettorie

La traiettoria 1 e 2 nei documenti diffusi dalla Protezione civile alla conferenza stampa sul satellite della Nasa, i cui pezzi potrebbero cadere sull'Italia tra le 19.15 di venerdì e le 5 di sabato, al Comitato Operativo della Protezione civile.

http://www.protezionecivile.gov.it/resources/cms/documents/traiettoria_1_satellite.pdf

http://www.protezionecivile.gov.it/resources/cms/documents/traiettoria_2_satellite.pdf

Fine del satellite UARS della NASA - agg 03

Si chiama Upper Atmosphere Research Satellite (UARS) il veicolo spaziale NASA che nel settembre 1991 fu collocato su un’orbita circolare in prossimità della navetta spaziale Discovery. Il satellite ha una massa di 5668 kg, è lungo circa 10 metri e ha un diametro di 5 metri. Nel 2005, dopo 14 anni di missione scientifica, il propellente residuo è stato utilizzato per modificare, abbassandola, l’orbita del satellite: otto manovre per contribuire alla disintegrazione dell’oggetto, ormai in fase di abbandono.

Nelle prossime ore, nella notte tra venerdì 23 e sabato 24 settembre, il processo di decadimento naturale giungerà al suo epilogo, entrando in contatto con l’atmosfera terrestre. Sulla base delle simulazioni effettuate nel 2002 dalla Nasa, ipotizzando la frammentazione del satellite a 78 km di quota, alcuni componenti di dimensioni variabili, non avendo subito la totale disintegrazione dovuta al rientro negli strati più densi della nostra atmosfera, potrebbero raggiungere il suolo terrestre dopo aver percorso un arco di 800 km, interessando anche il territorio italiano. L’eventuale impatto avverrà lungo la verticale locale.

Le previsioni di rientro sono soggette a continui aggiornamenti perché legate al comportamento del satellite stesso rispetto all’orientamento che assumerà nello spazio e agli effetti che la densità atmosferica imprime agli oggetti in caduta, nonché alle conseguenze sulla materia dell’attività solare.

Sulla base degli ultimi dati forniti dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), la previsione di rientro sulla terra è centrata intorno alle 19:15 (ora italiana) di venerdì 23 settembre, con una finestra di incertezza che si apre alle ore 13:00 del 23 settembre e si chiude alle ore 05:00 del 24 settembre. All’interno di questo arco temporale, non è ancora possibile escludere la remota possibilità che uno o più frammenti del satellite possano cadere sul nostro territorio. Le finestre di interesse per l’Italia sono al momento comprese tra le 21:25 e le 22:03 di venerdì 23 settembre e tra le 3:34 e le 4:12 di sabato 24 settembre coinvolgendo potenzialmente le regioni del Nord Italia (Valle D’Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Friuli Venezia Giulia e le Province Autonome di Trento e Bolzano). Allo stato attuale non è quindi ancora possibile escludere la possibilità, corrispondente a una probabilità stimabile attualmente intorno allo 0,9%, che uno o più frammenti del satellite UARS possano cadere sul territorio italiano. Sarà possibile determinare con precisione l’area interessata e l’orario dell’impatto un’ora /40 minuti prima dell’evento stesso.

Il Comitato Operativo convocato dal Capo Dipartimento della Protezione Civile, Franco Gabrielli, sarà riunito in seduta permanente fino al cessato allarme, sia per analizzare gli scenari che per prendere le dovute decisioni in tempo reale. E’ stata inoltre definita una struttura tecnica di supporto al Comitato Operativo costituita da esperi del Dipartimento della Protezione Civile, ASI, Forze Armate, Vigili del Fuoco, ISPRA, ENAV, con il compito di monitorare l’evoluzione della situazione e fornire le corrette informazioni scientifiche al Comitato Operativo. Inoltre nelle regioni interessate si stanno costituendo dei Centri di coordinamento che coinvolgono le strutture e i soggetti interessati.
In riferimento agli aggiornamenti che perverranno dal Comitato Operativo l’ufficio stampa provvederà a dare informazioni tecniche agli organi di stampa e a pubblicare bollettini periodici sul sito web del Dipartimento www.protezionecivile.gov.it.
Eventi di questo tipo e casi reali di impatto sulla Terra, e in particolare sulla terraferma, sono assai rari. Pertanto non esistono comportamenti di autotutela codificati in ambito internazionale da adottare a fronte di questa tipologia di eventi.

Tuttavia sulla base delle informazioni attualmente rese disponibili dalla comunità scientifica, così come confermato in sede di Comitato Operativo, è possibile fornire, pur nell’incertezza connessa alla molteplicità delle variabili, alcune indicazioni utili alla popolazione affinché adotti responsabilmente comportamenti di auto protezione qualora si trovi, nel corso degli intervalli temporali di interesse per l’Italia, nei territori potenzialmente esposti all’impatto:

- è poco probabile che i frammenti causino il crollo di strutture: per questo sono da scegliere luoghi chiusi;
- i frammenti impattando sui tetti degli edifici potrebbero causare danni, perforando i tetti stessi e i solai sottostanti: pertanto, non disponendo di informazioni precise sulla vulnerabilità delle strutture, si può affermare che sono più sicuri i piani più bassi degli edifici;
- all’interno degli edifici i posti strutturalmente più sicuri dove posizionarsi nel corso dell’eventuale impatto sono i vani delle porte inserite nei muri portanti (quelli più spessi).

Si chiede alle televisioni e radio nazionali e locali e ai siti web istituzionali di trasmettere in tempo reale tutte le informazioni disponibili che saranno progressivamente più precise con l’avvicinarsi dell’evento stesso.

Fine del satellite UARS della NASA - agg 02

fonte protezionecivile.gov.it


Aggiornamento h 13.30

E' riunito in seduta permanente il Comitato Operativo, convocato dal Capo Dipartimento della Protezione Civile, Franco Gabrielli, d’intesa con l’Asi-Agenzia spaziale italiana, per monitorare l'evoluzione degli scenari legati al rientro sulla Terra del veicolo spaziale della NASA UARS - Upper athmosphere reasearch satellite e prendere le opportune decisioni in tempo reale.

Fine del satellite UARS della NASA

Pezzi di satellite in arrivo
potrebbero cadere sull'Italia

Il vecchio apparato della Nasa dovrebbe rientrare nell'atmosfera nei prossimi giorni. Le simulazioni effettuate al computer indicano anche il nostro paese tra le possibili traiettorie di impatto di alcuni componenti

ROMA - Potrebbero finire sull'Italia alcuni componenti del vecchio satellite della Nasa (l'Uars, Upper Atmosphere Research Satellite) che dovrebbe rientrare nell'atmosfera terrestre nei prossimi giorni, probabilmente venerdì. Fonti qualificate sostengono che questo è uno degli scenari che si stanno delineando nelle simulazioni effettuate dalle agenzie spaziali. Per analizzare questi scenari e mettere a punto gli eventuali interventi che potrebbero coinvolgere il sistema di Protezione civile, il capo del Dipartimento, Franco Gabrielli, ha convocato per domani mattina una riunione del comitato operativo d'intesa con l'Asi, l'Agenzia spaziale italiana.

Al momento, precisano le fonti, non ci sono dati certi ma le simulazioni della Nasa darebbero come possibile e probabile che, al momento del rientro, quando il satellite brucerà nell'atmosfera, 26 suoi componenti raggiungano il suolo in un raggio di 800 chilometri. Tra le traiettorie possibili di caduta, secondo quanto previsto dalle simulazioni, viene indicata anche l'Italia. Nella mappa messa a punto dalla Nasa si vede che il satellite passa abitualmente su Emilia Romagna, Toscana e Liguria. Ma le fonti sottolineano anche che si tratta di simulazioni al computer che dovranno essere confermate, o smentite, dall'analisi dei dati che arriveranno nelle prossime ore.

Secondo gli scienziati è probabile che all'origine del rientro dell'Uars ci sia un impatto, alcuni anni fa, con i frammenti di un altro satellite. La Nasa ha comunque assicurato che il rischio che possano esserci danni per le persone è pari a 1 su 3.200. "Da quando è cominciata l'era spaziale alla fine degli anni '50 non si è mai registrato alcun problema a causa del rientro di satelliti o navicelle. Nessuno è mai stato colpito", hanno sottolineato fonti dell'ente spaziale americano.

In ogni caso, il Joint Space Operations Center del Comando Strategico della Vandenberg Air Force Base, in California, che da sempre segue i rientri di tutti gli oggetti mandati nello spazio e dei loro frammenti, non perderà di vista il vecchio Uars, grande quanto un autobus che per oltre 20 anni è rimasto in orbita raccogliendo informazioni preziose sulla fascia di ozono che protegge la Terra. Il Centro sarà in grado di fornire prima informazioni ogni 24 ore, quindi ogni 12 ore, poi ogni due ore prima del rientro di Uars.


Conferenza stampa del Capo Dipartimento

22 settembre 2011

Con riferimento al Comitato operativo, convocato per analizzare gli scenari e valutare i possibili interventi relativi alle traiettorie seguite dal satellite NASA Upper athmosphere reasearch satellite (UARS) che potrebbero interessare l’Italia, si informano gli organi di stampa ed informazione che alle ore 12.00 di oggi, giovedì 22 settembre, presso la sede del Dipartimento della Protezione civile di Via Vitorchiano 4, si terrà una conferenza stampa del Capo Dipartimento.



Per approfondimenti utilizzate gli aggiornamenti costanti sul sito della NASA (in inglese)

http://www.nasa.gov/mission_pages/uars/index.html


mercoledì 21 settembre 2011

Rete Radio Montana - Nuovo nominativo MOBILE





Oltre al nominativo radio di Stazione Fissa della Rete Radio Montana CORNUDA FISSA è stata accetta ed approvata la richiesta di nominatvo per il Segmento MOBILE.

Quini da oggi potrò operare in due modalità:
da stazione fissa con il nominativo CORNUDA FISSA
e da MOBILE con nominativo FALCO 04

Nell'aria ci sono anche altre importanti novità di questa collaborazione con Rete Radio Montana
Seguite l'evoluzione del progetto sul sito www.reteradiomontana.it

lunedì 19 settembre 2011

Sequenza sismica nel Parmense - agg 03

Continua la sequenza sismica nel parmense e nel vicino distretto sismico del Frignano.
Diverse gli eventi registrati in questi due distretti sismici che superano una magnitudo Ml di 3.0
Anche questa mattina è stato registrato un terremoto di magnitudo Ml 3.2 alle 07.34.34 ora italiana.

mercoledì 14 settembre 2011

Attività sismica in Veneto


Ecco una mappa degli eventi sismici degli ultimi 4 mesi elaborata sul portale Iside.
La mappa rappresenta un'area geografica con le seguenti coordinate
Latitudine Min: 44.5 Latitudine Max: 47
Longitudine Min: 10 Longitudine Max: 13
corrispondente alla regione Veneto e alle zone di confine delle regioni limitrofe.
Sono stati registrati in totale 216 eventi dalla Rete Sismica Nazionale.
In particolare si possono notare gli eventi della zona Mantova - Rovigo del 17 luglio, quelli del trevigiano del 31 luglio e di ieri sera 13 settembre, oltre che ad altri eventi minori.

Eventi sismici Treviso agg 07 - Rete Radio Montana


Ieri sera in seguito ai quattro eventi sismici in provincia di Treviso oltre ai vari contatti con gli enti preposti alle verifiche ed al soccorso (Regione, VVF, varie Amministrazioni) e alle notizie e dati ottenuti dai vari portali e database in internet ho avuto l'occasione di fare i primi QSO con l'Intek 4040 sui canali PMR.
Uno di questi collegamenti è avvenuto proprio sulla frequenza monitori di ReteRadioMontana. Dopo i primi contatti non trattandosi di tematiche relative alla montagna ho dato appuntamento alle persone in ascolto sul canale 3 PMR in modo da poter fornire le informazioni che nel frattempo mi arrivavano direttamente dalla Sala Operativa Regionale e da diverse persone direttamente dai luoghi degli epicentri.
Nonostante non si trattasse di tematiche relative alla montagna sembrano essere state apprezzate le informazioni divulgate da una stazione della ReteRadioMontana.
Visto che la Rete non era conosciuta ho colto l'occasione anche per invitare a prendere visione del progetto, e chissà magari aderire!

Eventi sismici Treviso agg 07

Documenti ufficiali sull'evento sismico dalla Regione Veneto



Eventi sismici Treviso agg 06

TREVISO — Trema di nuovo, la Marca: martedì sera a ora di cena, alle 20.35, due scosse di terremoto sono state registrate nella zona di Moriago della Battaglia, Vidor e Farra di Soligo, arrivando a farsi sentire fino a Montebelluna e Cavaso del Tomba, a quasi 18 chilometri di distanza. Non ci sono stati danni alle abitazioni né alle persone, alla preoccupazione dei trevigiani non sono seguiti problemi strutturali. In tanti sono usciti in strada con il fiato sospeso, e sono rientrati dopo una mezz'ora di tensione. Una scossa di magnitudo 3.5 è stata registrata dagli strumenti dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia ieri sera, mentre il Centro ricerche sismologiche di Trieste ha segnalato una magnitudo 3.7. Dopo circa 10 minuti ecco la seconda, più leggera. E così la terra, nella Marca, ha tremato ancora (le ultime scosse erano di giugno nell'Opitergino): l'hanno sentita migliaia di persone. Due rapidi ma intensi brividi di paura, e tutti a controllare in internet.

L'epicentro è stato registrato a Moriago della Battaglia, 2 chilometri sotto terra. Il sindaco Giuseppe Tonello nella sua abitazione non si è accorto di nulla: «Rassicuro tutti i cittadini che non ci sono stati danni nel nostro territorio. Nella nostra zona il terremoto è stato sentito molto lievemente ». A Vidor, invece, la gente alle 9 era ancora in strada. «Quando sono uscito ho trovato dei cittadini che si erano precipitati fuori dopo la scossa - raccontava il sindaco Albino Cordiali -. Ho fatto un giro nella zona, fino a Colbertaldo dove mi hanno detto si sia sentito di più, ma la situazione è tranquilla». I Comuni in cui le scosse si sono sentite maggiormente sono stati Cavaso del Tomba, Valdobbiadene e Miane. A Crocetta le scosse sismiche sono arrivate durante una riunione di giunta. «Ero in municipio quando ho sentito la prima - spiega il sindaco Eugenio Mazzocato - il palazzo ha vibrato notevolmente e ho pensato che se non lo avessimo restaurato di recente adeguandolo alle norme antisismiche, non avrebbe certo retto». I vigili del fuoco hanno ricevuto un centinaio di chiamate preoccupate in pochi minuti. Le famiglie durante la cena hanno visto cadere oggetti e mobili, tremare quadri e cristalli, e sono scappate fuori casa per trovare riparo all'esterno, ma nessuno ha riferito di danneggiamenti. La paura di martedì sera correva anche sul web, il primo e più immediato strumento di comunicazione di massa che sempre più spesso diventa sentinella degli eventi. Pochi minuti dopo la scossa su Facebook i residenti della zona si scambiavano commenti, opinioni e sensazioni sul terremoto che li ha toccati.


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Questa mattina gli uffici tecnici di Miane mi hanno confermato l'assenza di segnalazione di danni ad edifici e strutture.

Eventi sismici Treviso agg 05

Sembra non aver provocato danni la serie di scosse registrate ieri sera nel trevigiano.
Alcune verifiche da parte dei vigili del fuoco a Miane, Col S. Martino, Valdobbiadende, Moriago.
Qualche impianto elettrico saltato ma nulla di che. Questa sembra la conta dei danni degli eventi sismici della scorsa serata.

martedì 13 settembre 2011

Eventi sismici Treviso agg 04

La nuova scossa è stata registrata alle ore 20.58 UTC ore 22.58 ora italiana con Magnitudo pari ad 1.9 e profondità pari a 6.6 km

Ecco la nuova mappa aggiornata con tutti e quattro gli eventi sismici.

Eventi sismici Treviso agg 03


Ecco il sismogramma della stazione di Cima Grappa dell'OGS di Trieste che cura la rete di rilevamento sismico per la Regione Veneto.
Pochi minuti fa nuova scossa di cui non conosco ancora l'entità.

Eventi sismici Treviso agg 02

Ecco una mappa dei tre eventi elaborata sul sistema Iside di Ingv.
Le scosse sono stae sentite distintamente dalla popolazione.
Vigili del Fuoco hanno effettuato alcuni sopralluoghi mentre a Miane e Moriago diverse persone si sono riversate in strada.
Per ora non si segnalano danni a cose e persone.

Eventi sismici Treviso agg 01

In serata tre forti scosse sono state sentite anche qui a Cornuda.

Un terremoto di magnitudo(Ml) 3.5 è avvenuto alle ore 20:35:23 italiane del giorno 13/Set/2011 (18:35:23 13/Set/2011 - UTC).
Event-ID 2219323150
Magnitudo(Ml) 3.5
Data-Ora 13/09/2011 alle 20:35:23 (italiane)
13/09/2011 alle 18:35:23 (UTC)
Coordinate 45.876°N, 12.086°E
Profondità 3.2 km
Distretto sismico Pianura_veneta

Un terremoto di magnitudo(Ml) 2.0 è avvenuto alle ore 20:42:31 italiane del giorno 13/Set/2011 (18:42:31 13/Set/2011 - UTC).
Event-ID 2219323220
Magnitudo(Ml) 2.0
Data-Ora 13/09/2011 alle 20:42:31 (italiane)
13/09/2011 alle 18:42:31 (UTC)
Coordinate 45.904°N, 12.066°E
Profondità 3.3 km
Distretto sismico Pianura_veneta

Un terremoto di magnitudo(Ml) 3.1 è avvenuto alle ore 20:46:00 italiane del giorno 13/Set/2011 (18:46:00 13/Set/2011 - UTC).
Event-ID 2219323240
Magnitudo(Ml) 3.1
Data-Ora 13/09/2011 alle 20:46:00 (italiane)
13/09/2011 alle 18:46:00 (UTC)
Coordinate 45.909°N, 12.053°E
Profondità 7.4 km
Distretto sismico Pianura_veneta


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Una scossa di terremoto di magnitudo 3.5 è stata registrata dagli strumenti dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia alle 20.35 in provincia di Treviso. Le località prossime all'epicentro, rende noto il Dipartimento della Protezione Civile, sono Moriago della Battaglia, Vidor e Farra di Soligo. Dalle verifiche effettuate dalla sala situazione Italia del Dipartimento non risultano al momento danni a persone o cose.

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Una scossa di terremoto di magnitudo 3.5 è stata distintamente avvertita dalla popolazione in provincia di Treviso. La scossa è stata registrata alle 20.35.
Secondo i dati resi noti dall’Ingv, le località più vicine all’epicentro sono Moriago della Battaglia, Vidor e Farra di Soligo.
Da registrare alcune telefonate della popolazione ai centralini d’emergenza. Ma per fortuna non ci sono danni né a persone né a cose, considerando fortunatamente la magnitudo non particolarmente intensa, anche se ragguardevole per questa zona. In provincia di Treviso non sono infatti frequenti scosse di magnitudo superiori a 2-3.
La scossa riporta alla mente il sisma superiore a magnitudo 4 che lo scorso luglio aveva colpito il Veneto, con epicentro al confine con la Lombardia.

Sequenza sismica nel Parmense - agg 02

Ecco un documento dell'INGV sulla sequenza sismica in atto.

Sequenza sismica nel Parmense - agg 01

A partire dall'8 settembre una serie di eventi sismici si sono verificati nel distretto sismico Parmense.
Le strumentazioni hanno registrano una trentina di eventi il più intenso dei quali di magnitudo(Ml) 3.7 è avvenuto alle ore 15:17:27 italiane del giorno 08/Set/2011 (13:17:27 08/Set/2011 - UTC).

Un’altra scossa di terremoto è stata registrata alle 13 e 44 dai sismografi della rete nazionale dell’Ingv, Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. Il sisma ha colpito il distretto sismico Parmense con una magnitudo 2.9 su scala Richter.

Tra la popolazione continua la paura per l’eventualità che il territorio venga colpito da un terremoto di pari intensità a quello che si manifestò nel dicembre del 2008, che causò ingenti danni su tutta la provincia. Il distretto sismico Parmense è da diversi giorni al centro dell’attenzione degli esperti dell’Ingv, a causa dello sciame sismico che ha investito il territorio l’8 e il 9 settembre scorso con scosse mai inferiori a magnitudo 2.